Mastectomia e linfedema

Viene chiamato linfedema l’aumento di volume dell’arto superiore dovuto ad un cattivo funzionamento della circolazione linfatica causato dall’asportazione dei linfonodi del cavo ascellare e/o dalla radioterapia.
L'edema linfatico del braccio causato da un intervento di mastectomia è una condizione patologica spesso disabilitante per la donna che la presenta e per questo di specifico interesse della Medicina Riabilitativa.
Prevenzione del linfedema
Il programma di prevenzione del linfedema è complesso, lungo e alcune volte deludente: dovrebbe iniziare i giorni seguenti all’intervento di linfectomia con una informazione della paziente sulla fisiopatologia affinché comprenda meglio e partecipi attivamente al programma stesso.
Occorre inoltre informare la donna su COSA FARE ma soprattutto su COSA EVITARE per prevenire il linfedema o per lo meno non aggravarlo se questo è presente.
E’ consigliato sollevare, massaggiare e incoraggiare una moderata ginnastica attiva dell’arto.
La forza di gravità deve essere utilizzata sempre: sollevare l’arto predisposto o colpito con dei cuscini durante tutta la notte e sul bracciolo della sedia durante alcuni periodi della giornata.
Il massaggio manuale in senso distoprossimale (dalla mano alla spalla) deve essere effettuato dalla donna per periodi di 5-10 minuti per 4 volte durante il giorno.
Sono sconsigliate tutte le attività che comportino sforzi muscolari prolungati e ripetitivi a carico delle braccia.
Va posta particolare attenzione nell’evitare di ferirsi e nell’utilizzare gli utensili appuntiti o taglienti. Attenzione anche al morso di animali domestici. La borsa va portata dal lato opposto. Evitare luoghi troppo caldi.
Sarebbe bene riuscire a contenere lo stress perché in questa situazione i vasi si restringono e possono occludersi, di conseguenza gli edemi possono sensibilmente peggiorare.
Per quanto riguarda l’abbigliamento è consigliato indossare abiti comodi in fibra naturale e un reggiseno che non lasci segni né sul torace né sulla spalla, in morbida microfibra di cotone e con la spallina larga in modo da sgravare la zona cervicale: l’obbiettivo è quello di avvolgere e sostenere ma non comprimere.
In commercio, nei negozi specializzati, ce ne sono di vari tipi per tutte le esigenze, sia per contenere la protesi esterna sia che per i casi di ricostruzione. Importante, oltre che alla scelta del modello, l’individuazione della taglia giusta perché un reggiseno troppo contenitivo potrebbe essere dannoso ed uno troppo comodo comunque poco confortevole e poco utile.
COME CURARE UN LINFEDEMA
Consiste in vari provvedimenti terapeutici opportunatamente combinati tra loro:
- Linfodrenaggio manuale: si tratta di una metodica di massaggio specifica per la riduzione dell’edema dell’arto procedendo con cauti e leggeri massaggi nel senso della circolazione linfatica.
-Bendaggio multistrato linfologico o tape linfatico: si tratta di due metodiche differenti ma entrambe di notevole aiuto ed efficacia nella riduzione dell’edema e nel favorire il microcircolo della zona di applicazione.
- Mobilizzazione dell’arto: sarà importante mobilizzare l’arto mastectomizzato per favorire la riduzione del dolore, il mantenimento dell’elasticità della cicatrice chirurgica e il recupero di forza e particolarità.
- Contenzione elastica: dopo un ciclo di linfodrenaggio e bendaggio solitamente l’edema tende a ripresentarsi; in questo caso è indicato l’uso di una contenzione elastica da usare durante il giorno.
La contenzione deve essere adatta alla conformazione dell’arto, non deve comprimere troppo bensì contenere, non deve stringere parti dell’arto ma essere distribuita uniformemente, non deve essere né troppo corta né troppo lunga, né fare pieghe. Se l’edema si estende alla mano è necessario estendere la contenzione alla mano. I bracciali solitamente sono confezionati su misura con l’utilizzo di filati differenti in base alle esigenze del singolo caso: si consiglia, dunque, di rivolgersi a centri qualificati (sanitarie specializzate in elastocompressione e corsetteria medicale) secondo le indicazioni del medico, del fisioterapista o comunque di fiducia.
